Le piantagioni di cotone hanno quella caratteristica purezza intrinseca, un po’ come le distese innovate, attraverso la visione delle quali un fresco soffio di ispirazione può inebriare i polmoni e scavare dentro, fino al nucleo dei più intimi pensieri. Le tracce di sangue sono però inevitabili, anzi contribuiscono in maniera determinante a darti la percezione di quanto bianco sia quel bianco. Un po’ ti fa incazzare tutta questa perfezione di linguaggio espressivo, ma sono irritazioni effimere, un po’ come quando rientri a casa e scopri che non hai nulla da cucinare, oppure quando giochi a Ruzzle e perdi di soli sette punti, oppure ancora come quando ti canticchi un motivo sotto la doccia e poi in auto non riesci a trovare in nessun modo il frontalino della radio per poter dare sfogo alle tue associazioni mentali univoche. La luce che entra nella mia stanza al mattino è emozione autentica, ispirazione pura. Un po’ come i dialoghi di Quentin Tarantino, un po’ come quel cotone bianco.