La stagione fredda da noi è così. Resta in dormiveglia per molto tempo, poi all’improvviso, in un giorno qualsiasi di Novembre, decide di arrivare. L’aria si raffredda. L’area degli strumenti del photoshop in confronto è il paese dei balocchi. La realtà che vivo è un quadro nel quale la presenza del grigio è preponderante ed i contorni spenti di ogni sfumatura nient’altro sono che le emozioni trascurate e messe da parte. Sporcate da tutto ció che non è virtù. Polverizzate dall’assenza di reale valore intrinseco. Non c’è anestetico che tenga, se e quando è l’anima ad essere infetta..non esiste rimedio, non hanno inventato una cura ancora. Il guaio peró, come nel caso in cui un elemento cambia stato a causa di una forza e/o condizione che ne altera la natura, tipo la sublimazione, è quando dal malessere psicologico si passa al deterioramento fisico, quando dalla frustrazione del proprio animo si passa al dolore epidermico. Un detto locale mi ha sempre messo in guardia su una realtà triste, ovvero che al peggio non c’è fine, ma io da incallito ottimista non ho mai strizzato l’occhio a certe teorie da subcultura. Eppure, da persona intelligente et (leggi: et) sensibile quale ritengo a ragion veduta d’essere, ho dovuto cambiare idea e rassegnarmi anche a questo supplizio. Mi duole ammetterlo, sempre in virtù di quelle caratteristiche genetiche da individuo non predisposto alla negativitá, ma mi sbagliavo..e subisco le conseguenze di questa presa di coscienza. Forse non sono mai esistito. Forse non sto scrivendo queste parole. Forse la coscienza sfarfalla eccessivamente allorchè raggiunge un certo limite di sopportazione, e con lei anche il cuore. E gli occhi. E le mani. E le spalle. E la schiena. Ho paura. Mi manca l’aria. Faccio due passi indietro e mi manca l’aria. Faccio un passo avanti, due indietro e mi manca l’aria. Sento un vuoto incolmabile, un’atmosfera nostalgica, un grido di sofferenza puro, un grigio onnipresente, una piattezza mediocre, ma la cosa assai più grave è che mi manca l’aria. Non è mai tardi per fare la cosa giusta. Mi manca l’aria.
anche a me a volte per non dire spesso mi manca l aria vorrei essere libera di respirare senza avere il fiato degli altri sul collo che ti soffoca vorrei essere libera di poter ragionare con la mia testa e non sentire vedrai tutto si sistemerà e io ancora aspetto quel giorno