L’estate, come ogni stagione, ha i suoi pro ed i suoi contro. Uno di questi ultimi è rappresentato dalle chiazze torbide e caliginose sulle t-shirt della totalità dei soggetti che incontro per strada. Come simmetriche macchie di Rorschach, provo ad interpretarle e classificarle. La più divertente che ho visto oggi somigliava alla Nuova Zelanda, ma solo la parte superiore, quindi esclusa la Southern Island e le isole di Stewart. Segnali anche questi: vuol dire che devo aggiungere questo moko Māori sulla mia pelle e che devo riguardare il documentario sul kiwi australe (no, non il frutto..il volatile senza ali). Il colore di questo agosto è il verde. Yes, I a-green. Ho rifatto la pasta al pesto di pistacchio dopo mesi AND mesi. Ho comprato una t-shirt color vomito-di-capodanno da Decathlon. Ho scoperto su Focus come la saggezza possa scaturire da un semplice tête-à-tête fra cromo e vanadio. Ho distribuito uniformemente sul mio unico dito opponibile una gran percentuale di ciano e giallo, ecco come: Vado dall’ortolana del quartiere, con la ferma intenzione di acquistare una piantina di basilico. Risultato: me ne regala due. Rispolvero il kit completo dell’allegro giardiniere e mi metto all’opera. Travaso riuscito alla perfezione, terra fresca e morbida, un’innaffiata al giorno. E che ci vuole?..speriamo bene. Le ho chiamate Ivan e Igor, così il vaso ci pensa due volte prima di farli seccare. Una minaccia in piena regola, un po’ come quella del supermarket nel reparto alimentare e scatolame, quando ti trovi al cospetto del pomodoro ciliegino “se-mi-secco…..”. A proposito di scaffali e reparti, ma i pannolini Pampers progressiVE per chi sono?..per i figli dei rockers psichedelici anni ’70? Con questo interrogativo esistenziale incollato sulle superfici neuronali, mi bevo un altro schiumato da Caffè Latte (best bar in Syracuse), ribattezzato, viste le recidive visite al suddetto luogo, “LuKa”. Ma-pensa-n’-po’. Un giorno potrei rivendicarne il copyright. Sto letteralmente polverizzando quell’insignificante Giugnetto su Runtastic con quasi 200 km percorsi (e manca ancora più di una settimana di training..), questo si chiama ottimismo. I’ve got “hungry eyes“…e l’attesa mi piace da morire. Pantaloni e magliette del 2013 mi stanno perfettamente, questo si chiama impegno. Ho azzeccato la cottura dell’uovo à la coque, questo si chiama culo. C’è un oceano tra il dire e il fare…
vorrei tanto un /o LuKa in questo momento,
con un pizzico di cacao e cannella sarebbe il Top!