Assecondare la pioggia. Pensare, agire estrinsecando quella dicotomia che caratterizza gli istanti che viviamo. Spalancare gli occhi, osservare il colore, il profumo, il sapore di un regalo..e poi chiuderli di nuovo. Trascurare il buon senso. Abbottonare l’anima contro gli spifferi dei malintesi, serrare le porte dei sentimenti. Ogni cosa tace nel momento in cui c’è più bisogno di silenzio. Che tempismo. Meglio così. A volte non possiamo scegliere la nostra vita..è lei a scegliere noi. Io non so cosa mi accadrà domani, nessuno puó saperlo. Ma qualsiasi cosa la vita riservi per ciascuno di noi, saremo persone felici, perchè conosciamo significato e valore della felicità. Il presente ha il diritto d’essere un limbo, non una prigione. Ed io non sono un ostaggio. Un ortaggio, semmai, all’occorrenza.