Non è tanto quello che sei, quanto ció che fai, che ti qualifica. A parole siamo tutti bravi, ma vivere è qualcosa di sensibilmente più complesso, articolato. In questa esplosiva miscela di ingredienti, Dio ha preso questo Notes from the Underground, lo ha messo nelle mani di questi geni del rapcore, gli Hollywood Undead, e lo ha consegnato alle mie orecchie ed al mio animo. È tutto lì dentro, c’è la mia infinita rabbia, la mia infinita dolcezza, il mio infinito dolore, il mio infinito amore, la mia frustrazione, la mia emozione, il mio imperturbabile cielo, la mia sofferenza, la forza dei miei sentimenti, l’incorruttibilità della mia anima..c’è tutto, tutto ció che possiede un’inesauribile carica emotiva e che mi trascina via con sè..là dove posso dar voce a ció che mi sta scoppiando dentro, con gargantuesca potenza ed ineguagliabile fragore. Ogni molecola del mio corpo si è scomposta..e caoticamente è tornata nella sua posizione originale. Sconvolgente, è vero. Nell’accezione più letterale del termine. A volte essere ascoltati è un dono evidentemente troppo prezioso..e allorchè ci rendiamo conto che ció non avviene, quella pressione aumenta a dismisura ed il nostro animo, saturo d’ogni minimo, impercettibile movimento, vacilla ad ogni respiro, perde l’equilibrio, sopporta con indescrivibile sofferenza ogni traumatico silenzio, sussulta ad ogni rumore, trema ad ogni battito del cuore e allo stesso tempo cede allo sconforto e freme di speranza. Si, sono sconvolto. Ma sono anche libero. Libero di credere. E credere non è un atteggiamento passivo, ha sapore.