E’ inutile. Tutto così inutile. Osservare e scrutare, strappare un timido istante di vita vissuta solo per constatare che la causa di repressione di un desiderio è la sua stessa debolezza. Mi tremano le gambe, mi trema la voce. Adesso sorrido. A volte riesco persino ad assistere dall’esterno ad una delle mie preghiere quotidiane. Non ho mai vissuto niente di più sincero. E’ la pura verità. Così come è sincero il desiderio di essere ascoltato. Davanti a questo desiderio, è necessario pormi una domanda fra tutte: Cosa accadrà se verrà esaudito e cosa invece se non lo sarà. I miei neuroni si sgretolano, come se avessi abusato d’erba da una vita. E non è così. E’ solo il pensare, l’eccessivo riflettere, rimuginare, contorcermi nei meandri della ragione. Tutto inutile. D’altronde chi mai può saperlo se quel desiderio rappresenta la mia missione sulla Terra? Solo l’Universo stesso. Solo la Vita. Solo Dio. Solo il mio cammino, il mio destino, non io. Non qualcun altro. L’unico conforto è solo l’estasi della purezza. Per questo l’anima brucia, reclamando ascolto e comprensione, perché sa perfettamente che quando un desiderio del cuore è sincero e puro viene sempre soddisfatto. E dove è scritto? Datemi questo libro. Datemelo subito. Perché allo stato delle cose, niente fa soffrire maggiormente. Neanche il timore stesso della sofferenza. Dare, ancor più che ricevere. Quale forma più profonda di rispetto e comprensione, di costruzione. Secondo me il mio cuore adesso ha la laurea in ingegneria edile, honoris causa. Eppure è anche armato di manìcula, cantarelle, cemento, faddàcche e compagnia bella. La brama fortemente la voglia di esser messo alla prova. L’unica cosa in cui crede è il desiderio di essere. Di essere e di essere irresistibilmente desiderato. Per questo è in pezzi, sta morendo, si sta frantumando. Perché sa che non lo è e teme di non esserlo. Teme di non poter contemplare quella bellezza che vive come estasi, semplice nella sua natura come semplice è il cibo. Come il profumo di un fiore. Cosa puoi fare se non odorarlo? Così è quella bellezza. Sai che il tuo cuore vorrebbe solo contemplarla…ma NON perché quella bellezza lo attrae. No. E’ perché si sente parte di essa. Lo so, è un concetto quasi impossibile da comprendere. Ma è così. Per questo è frustrato. Non può sublimarsi. Non può estrinsecarsi in quel Sogno. Non può diventare simbolo di quel desiderio. C’è solo una questione da chiarire. La possibilità. Se è vero che, senza accorgersene apparentemente, al cuore vengono concesse possibilità inaspettate, quale è il risvolto di tali possibilità? Quale l’espressione di tali tangibili concretezze? Giammai ti viene concesso un ardente desiderio senza che inoltre ti sia concesso il potere di farlo avverare. E visto che il potere esiste, dove stra-cavolo si è cacciato? Dove si è nascosto, in questa stagione fatta solo di dolore ed attesa? Unni s’ammucciàu? La vita ci insegna che un’attesa, quando è eccessivamente prolungata, fa male al cuore…ma ci insegna anche che non è mai tardi per fare la cosa giusta e che un desiderio soddisfatto è albero di vita. In tutti i sensi. Ciò non mi toglie il sonno, anzi, tutt’altro. Io dormo e dormo perché non esiste sonno senza che questo mi porti sogni d’amore, in tutti i sensi. E nei miei sogni io vedo cadere le stelle e se le vedo cadere è perché ho lo sguardo proteso verso il cielo…e se sto guardando il cielo, anche nei miei sogni, è perché credo ancora in qualcosa. Credere può uccidere? Oppure credere mi tiene in vita? Quale delle due cose? Sono qui per scoprirlo. Sono sempre pronto a partire…e a vele spiegate. Il mio desiderio attende solo il vento.