Quanta saggezza nei detti che ti capitano innanzi, a volte per coincidenza, a volte per niente a caso: “Non cercare mai di esprimere a parole quello che si legge già chiaro nei tuoi occhi“. Stra-vero. Neanche lo noto ogni tanto, ma in effetti basta osservarmi per accorgermene. Che gli occhi siano specchio dell’Anima non è un luogo comune, non lo è affatto. Sarebbe come dire che la roba elettronica da impasticcomane che sto ascoltando sia adatta solo a quando sono in macchina e torno a casa di sera, al buio. Cavolate. Siamo in pieno giorno, eppure volo col pensiero. Silence speaks for me. Alzo gli occhi verso il cielo e vedo miliardi di stelle. Ed in ognuna di esse c’è racchiuso un po’ di ciò che sento dentro. Come quando scrivo, in preda all’ispirazione, come quando ostento, attraverso questo mio veicolo di espressione, ciò che riesco a vedere coi miei occhi, a percepire con il mio cuore. Certo, se mi guardo dall’alto posso sembrare un pazzo, se mi guardo dal basso posso sembrare un dio, ma se mi guardo negli occhi vedo me stesso. La mia anima è nascosta nel mio sguardo. Non ho paura della sua limpidezza, della sua chiarezza, della sua intensità. E’ solo realtà ciò che vedo. E la realtà è tutto ciò che continua ad esistere anche quando apro gli occhi. La mia strada non è dritta, è vero. Sarei un illuso se credessi che lo fosse. Non lo è. E’ tortuosa e piena di curve, di ostacoli, di imprevisti. Ma è la mia strada. E’ mia. E se è vero che siamo fatti per l’immensità, continuerò a cercare di scoprirlo, proseguendo il mio cammino, senza alcun timore. Nessuna paura, solo libertà ed emozione, esattamente ciò che provavo quando ho visto quello sguardo e ci ho visto dentro me stesso. Un riflesso. A volte desidero semplicemente stare più vicino a quella emozione. Essere anche soltanto una goccia di quella emozione, una lacrima…per nascere da quegli occhi, vivere su quel viso e morire su quella bocca, perdermi dentro quel sorriso.