Esistono certe cose inspiegabili. Inutile cercare di opporsi a questa legge. Certe cose dalle quali occorrono anni per guarire e pochi istanti, pochi secondi per ammalarsi nuovamente. Ed essere ammalati può anche essere quasi “piacevole”, ma a condizione che esista qualcuno che attende la tua guarigione come un’autentica Festa. Si, l’ho scritto maiuscolo e non perché il dito mi sia scivolato a caso sul tasto Shift. La solitudine ad esempio è un dolce inganno. Mi lascia credere che sia una fonte di sollievo, che rende la mia vita degna d’essere vissuta. In realtà, invece, mi concede solo dei momenti di benessere effimeri che baratterei volentieri con qualcos’altro, tanto il tempo prezioso che impiego per dare un senso a questa solitudine è speso di frequente a scrivere. E scrivo. Scrivo per sfogarmi, per lavarmi il cuore. Avverto questa malattia scorrermi dentro e da quando il mio animo ha compreso d’esserne affetto si è posto di fronte al classico bivio: Prepararsi a soffrire oppure a guarire. Quale sarà la strada che il destino ha scelto per me? Quale sarà la via verso la quale verrà convogliata la mia ispirazione? Il Cielo lo sa. Si dice che non esiste dolore in terra che il Cielo non possa guarire, ma chi lo sa se le cose stanno davvero così…Aver fiducia è indispensabile. Credere nella Forza di ciò che abbiamo dentro sarà anche una follia, ma ha l’aria d’essere una follia piuttosto saggia. E’ vero, questo folle sentimento a volte conduce ad una amarezza capace di soffocarti, ma fondamentalmente possiede anche tutta la dolcezza che può essere in grado di guarirti. Io voglio guarire. Voglio ascoltare il mio cuore. Voglio assecondarlo. La volontà, che aiuta la guarigione stessa, è realmente una sorta di farmaco. Nella vita quotidiana i farmaci hanno proprio questa funzione. Chi li vende lo sa.