È la stessa cosa che vagare nei campi con pannocchie e cimici da un lato ed il nulla dall’altro. Non c’è un perchè, non c’è una risposta, non c’è una destinazione. Esiste solo la strada che percorri in quell’istante. E menomale che il vocabolo accontentarsi non faceva parte del dizionario. Forse mi hanno tolto direttamente tutta la lettera A.. E sinceramente è un peccato esistono tanti bei vocaboli in questa benedetta sezione..Che te lo dico a fare. Forget about it. Oh, ma guarda un po’..che strano, finisco io e comincia il cielo..menomale, ne guadagnerá la mia allergia. Tutto sommato meglio così, sprazzi di opportunismo iniziano a far timidamente capolino dentro un animo che non si è mai assoggettato a determinati contro-valori. Si vede che anche questi sono segnali. Una cosa è certa, non si puó cantare una canzone di Natale a Ferragosto..se è Ferragosto è Ferragosto, sole, mare, si fa il bagno, costume, tuffi, crema, spruzzi..niente renne, neve, regali, muschio, jingle bells e cuttuni sciùsu appeso all’albero. No. Quindi canto l’estate. L’inverno è freddo e distante, io invece sono caldo e presente. Sono pieno, non vuoto. Sono propositivo ed ottimista, come la sèmina. Cosa raccolgo stavolta? Beh, dunque.. Vediamo un po’:Sono un vagabondo e mi piacciono gli spaghetti e le polpette.Il velodromo Vigorelli di Milano esisteva anche negli anni ’50.Ho reistallato Ruzzle.
Sono bello, pratico ed emozionante.