Non comprendo per quale ragione, allorchè capita di sentirti bene, quasi di toccare il cielo con un dito, immediatamente dopo sei costantemente avvolto da uno stato d’animo in cui la preoccupazione che questi istanti siano troppo brevi comincia ad avvolgerti tra le sue spire…e non ti molla. La pungente sensazione nostalgica, letteralmente impossessatasi di me ad un certo orario, si è tradotta in mobilità emotiva, anzi…a dir la verità si trattava di vere e proprie scosse sussultorie, che son riuscito a controllare soltanto scrivendo e conservando i miei appunti (che, in questo caso, è assoLùtamente appropriato chiamare Note….), cercando il più possibile di distogliere il pensiero da quello stato d’ansia che mi trasmetteva sentimenti disarmonici e una “zammuliàta” di malinconia. I just can’t get enough. Il desiderio di trasformare quelle probabilità in attimi di concreto benessere e tangibile complicità è acceso e vivo come una fiamma che arde di una colorazione intensa. Osservare quel bagliore, anche nel mio scrutare attraverso il vuoto, accarezza le mie emozioni con una delicatezza tale da rendere insignificante ogni altra cosa, nell’attesa di poter rivivere quegli istanti in cui il battito del cuore scandisce un ritmo che riconosco e che mi appartiene. E’ il mio ritmo, lo avverto…è dentro di me. Da sempre.