Adoro la doppia consistenza dello yogurt greco. Ora, per un occasionale viandante che vaga a zonzo tra le mal intersecate trazzere dell’agglomerato urbano dei miei neuroni, tutto ció potrà apparire come una coincidenza, MA…. Esatto, esiste sempre un “MA“. Ed è su questo “ma” che perde l’equilibrio il bisonte, che si disorienta l’antilope, che al ghiottone gira la testa e che al koala vengono le convulsioni. Chi possiede il navigatore satellitare per non perdere mai il senso della posizione su quel caotico schema di inquietanti incroci poc’anzi descritto, certamente riconoscerà un’associazione più profonda. Mousse di frutta e fermenti che paparìano in una bianca piscina di morbidezza, sono elementi la cui simbiosi non puó e non deve essere sottovalutàta..o sottovèllutata. Esco presto con la bici, lavoro, torno al tramonto, corro runtasticamente e riscuoto puntualmente la pigione sia dalla bilancia che dal bilanciere. Cucino con dovizia e cura, oggi ad esempio Cavolfiori (senza gloria, ovviamente…) ma ci metto l’anima. Continuo a lavorare, poi chiudo a chiave la porta. Ogni porta. Mi sto costruendo la fama di quello taciturno e quindi losco, di quello introverso e quindi pericoloso, di quello riservato e quindi evitabile, sarà una caso che il primo pub all’angolo si chiami “Clandestino“? Effettivamente non è che io ricordi con sufficiente chiarezza di aver acquistato o meno il biglietto quando mi sono imbarcato in questa avventura…adesso sono davvero “l’orso ebreo“, si dice addirittura che io spappoli il cervello dei militanti neo-nazisti con una mazza da baseball…e che incida su di essa ogni volta una nuova tacca per ogni fresca vittima. Tzè. Non esiste un solo Cinema in questa isoletta. Il paese è piccolo e la gente mormora. A volte una cattiva fama torna utile, non fossaltro che per scoraggiare la curiosità altrui. Hai presente il Cluedo? Si, uno di quei giochi da tavolo intelligenti di qualche decennio fa, tipo Risiko o Taboo o Mastermind, tutto astuzia e deduzione, niente culo. Ecco, lì per scoprire che era stato il colonnello Mostarda a commettere l’omicidio, col candelabro e nella sala da pranzo, bisognava giocare a carte coperte. Assai coperte. E non mi dispiaceva affatto, anche perchè non si verificavano situazioni di stallo alla messicana e poi mi piacevano le carte e mi piacevano anche le coperte…e soprattutto perchè vincevo sempre…ed i bimbi hanno tanto bisogno di sperimentare il successo per crescere sani. Cosa? Io, sano? …”Nein, nein, nein, nein, nein!“