Non credevo che la Samichlaus fosse così alcolica. Si, ok…conosco la proverbiale particolarità delle doppio malto centro-europee, tra l’altro essendo stati in Austria, Germania, Olanda, Belgio etc, etc ed avendo provato ogni genere di birra locale, diciamo che non siamo proprio gli ultimi sprovveduti in termini di apprezzamento della buona birra…ma non immaginavo che questa rossastra d’oltralpe ci giocasse sto tiro mancino. Peggio del vino, eh.. Dove non è arrivata l’allegria del Lancers a temperatura frigo, è arrivata la suddetta Samichlaus e per giunta in modo sommesso e latente, bussando dalla porta di servizio e svaligiandoti l’intera casa! Comunque. Se non altro, oltre alla colossale dormita provocata dagli incriminati novecentonovanta millilitri di sollazzo emotivo, giocare a frisbee nella scala d’ingresso è stato assoLùtamente edificante, per lo meno credo sia fallito miseramente il tentativo di non svegliare nessuno. A quell’orario e con quel silenzio intorno, è cosa assai complicata. Che volete, mancavano i fuochi d’artificio del giorno prima, quindi in qualche modo bisognava turbare la quiete. Comunque sia…ascoltare quel silenzio che ne è seguito, osservare quella fioca luce ondeggiare a causa delle leggera brezza che ne cagionava una ritmata e sinuosa danza, accarezzare quei contorni così morbidi e armoniosi…è stato come vestire gli istanti di un colore sgargiante, come inalare aria fresca, pura. Ancora una volta non è stata una semplice boccata d’ossigeno, bensì un respiro a pieni polmoni. Un piacere…sempre…e da sempre.