…Il micio é appassionato di condizionale, è evidente, lo usa in abbondanza..e senza riserve: • “Vorrei non aver bisogno di dire una sola parola. Vorrei che queste mura fossero stelle, scintillanti come quelle che ho messo io stesso in cielo. Vorrei che il vento continuasse a sibilare suadente e a confidarmi i suoi segreti. Vorrei essere compreso ancor prima di esprimere un pensiero. Vorrei che i pensieri tacessero. Vorrei che i desideri parlassero. Vorrei che gli ostacoli fossero nuvole di carta, leggere come ali e permeabili come terra fertile. Vorrei che il silenzio fosse parte di me sul serio. Vorrei soltanto smettere di far finta di star bene e star bene davvero. Vorrei smettere di graffiare e concentrarmi sul perfezionamento del miagolìo. Vorrei un abbraccio talmente stretto da non respirare, da perdermi e non ricordarmi più nulla, nè chi sono nè da dove vengo. Vorrei che le mie zampe fossero sempre sporche di cioccolato belga e che il rumore più forte che si possa percepire fosse il suono di un sorriso fragoroso. Vorrei che le ferite più profonde lasciassero cicatrici superficiali. Vorrei quella leggerezza, da non confondere con la superficialità, fosse preponderante ed onnipresente . Vorrei poter chiedere senza aver timore di chiedere. Vorrei dei croccantini Noir. Vorrei che i problemi, anche quelli più soffocanti, come ghiaccio si sciogliessero al sole di qualcosa che li rende tutti stupidi ed insignificanti. Vorrei poter interrogare sulle tabelline, facendo le domande a saltare. Vorrei che il giorno durasse di più e che finisse solo quando arriva il desiderio di aspettare un giorno nuovo. Vorrei continuare a scattare foto, anche quando non ne avverto il bisogno. Vorrei addormentarmi sorridendo, sapendo che esiste un motivo per farlo. Vorrei chiudere gli occhi e ascoltare quella voce. Vorrei potermi riconoscere a prima vista. Vorrei che una farfalla mi si posasse addosso. Vorrei cantare dentro una scatola ed essere nel frattempo sia la canzone che la scatola. Vorrei non avere una percezione così tangibile ed accurata del vuoto. Vorrei non mancarmi. Vorrei non mancare. Vorrei un posto in prima fila. Vorrei leggere in diagonale sul mio fianco..e vorrei leggere il mio fianco. Si, in diagonale. Vorrei fare una barchetta di carta, scriverci sopra il mio nome e lasciarla in balìa delle correnti nella vasca da bagno, lasciarla lì..finchè non raggiunge la sua destinazione. Vorrei essere libero, come il mio cuore mi vuole.” • Qui non è scomparso nessuno, dico ai miei subordinati dopo aver accuratamente riposto il foglio di carta in tasca…stiamo cercando il gatto sbagliato. Andiamo a scolarci un paio di birre medie ghiacciate. Stasera offro io.