L: «Mi faccia capire, lei é stato strappato alla sua famiglia nel cuore della notte, allontanato bruscamente dalle sue certezze e dato in pasto ai suoi incubi?»
BS: «Posso darle del tu?…beh, mi creda…solo e soltanto al buio possono accadere certe cose».
L: «Per quale ragione ho la sensazione che attorno a lei aleggi una coltre piuttosto spessa? Una sorta di aura protettiva, di alone ostinatamente opaco e scarsamente permeabile?»
BS: «Posso darle del tu? Vede… nonostante le apparenze, il mio è un mondo proibito e fragile. Senza i suoi misteri….non sopravvive».
L: «Crede nel destino?»
BS: «Credo che a volte possiamo esserne trascinati, come da una corrente».
L: «Ha mai percepito il senso di vuoto?»
BS: «E lei ha mai sofferto la fame? La mancanza non si può descrivere, si puó solo avvertire».
L: «Lei riesce davvero a giudicare con equilibrio ogni situazione?»
BS: «Mi scusi, ma preferisco non parlare di lavoro nel mio tempo libero».
L: «Come fa a ricordarsi certi dettagli?
BS: «Uso i cassetti della memoria. Disordinati, ma affidabili».
L: «Ed il fuoco? In che modo gestisce il suo rapporto con il fuoco?»
BS: «Preferisco l’acqua, riesce a scavarsi la strada anche attraverso la pietra e, quando è intrappolata, si crea un nuovo varco…»
L: «Non crede che a volte scordare le cose aiuti a tracciare un sentiero di serenità?»
BS: «Amico mio, dimenticare non significa rimuovere».
L: «Ma..non ci davamo del tu?»
BS: «Ha ragione, mi scusi..»
L: «Le è mai capitato di inciampare?»
BS: «Certo. Anche adesso. E comunque non è mai un buon motivo per tenere il broncio, né per essere infelici»
L: «Se dovesse scegliere un regalo, uno proprio di valore, quale sceglierebbe?»
BS: «Non ho dubbi: un sorriso».
L: «Non avverte mai un disperato bisogno di gentilezza?»
BS: «Certamente. Vede…la gentilezza sa essere come la neve. Arriva sempre inaspettatamente e, come un velo, ricopre ogni cosa che sfiora con dolcezza…come la carezza di una madre. Non è solo un gesto tangibile…è una sensazione».
L: «Una sensazione?»
BS: «Si, una sensazione. Ma una sensazione di libertà…non è raro essere schiavi di sensazioni che non ci appartengono, che non possiamo toccare, intangibili come le profondità dell’oceano dalle quali provengono i richiami più suadenti…»
L: «Come quelli delle sirene?…»
BS: «Si, come quelli delle sirene».
L: «Sei un tipo curioso, lo sai?..»
BS: «Anche tu non scherzi, eh.. …ti saluto, Correnti».
L: «Stammi bene, Buon Senso».